06 Nov-2018

Cooperative sociali: verso l’obbligo di redazione e pubblicazione del bilancio sociale

Sulla base di quanto previsto dal Codice del Terzo settore (D.Lgs. 117/2017 e del D.Lgs. 112/2017) sull’impresa sociale, diventa obbligo la presentazione di un bilancio sociale da parte di tutti gli Enti di Terzo settore che abbiano un bilancio superiore a un milione di euro e di tutte le imprese sociali, incluse le cooperative sociali.
L’obbligo di redazione, pubblicazione e deposito presso il Registro delle Imprese, è vincolato dalle Linee guida da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. La conformità a tali linee è destinata a rappresentare un elemento pregnante, considerato che l’organo di controllo interno dell’ente – i sindaci – dovrà fornirne specifica attestazione.
Gli ultimi aggiornamenti risalgono allo scorso aprile 2018, quando il Consiglio Nazionale del Terzo Settore ha approvato le Linee guida. Ad oggi, manca solo l’approvazione da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, pertanto fino a codesta emanazione, l’adozione del bilancio sociale da parte delle cooperative sociali è facoltativa, ad eccezione di eventuali disposizioni regionali, come nel caso del Veneto. È comunque ipotizzabile che le Linee Guida vengano emanate a breve e che quindi l’obbligo possa scattare nel 2019 sui dati di esercizio del 2018.
Lo scopo del bilancio è rendere più trasparente e misurabile l’effettivo impatto sociale delle attività degli enti di Terzo settore, oltre a favorire il rapporto con i cittadini: da qui l’obbligo di renderlo accessibile via web sul sito istituzionale dell’ente. Dal passato e dalle Linee Guida del 2011 viene ereditato il principio di “accountability”, inteso come fusione dei due concetti di “trasparenza e compliance”, auspicando che il bilancio possa diventare veicolo di un più ampio set di informazioni rispetto a quelle meramente economiche e finanziarie, così da costituire un reale strumento di riflessione e miglioramento del proprio operato.
Se la mission è quella di creare valore per i propri beneficiari e per la comunità, è evidente che non è più sufficiente il solo bilancio economico. L’adempimento non deve essere visto come una mera pratica da assolvere ed ennesimo costo a cui far fronte, ma quale opportunità della propria “finalità civica e solidaristica”, che non può più essere solo enunciata e presupposta, ma va verificata e resa visibile.
Introdurre il bilancio sociale quindi, vuol dire sviluppare un processo di riflessione sostenibile della governance interna mirato allo sviluppo di consapevolezza verso i propri stakeholders, circa i risultati prodotti e gli impatti della propria attività. Pertanto, dovrà prevedere la dichiarazione di obiettivi di risultato e il confronto fra gli anni, basati su indicatori chiari che permettano di fugare il rischio dell’autoreferenzialità.